Lezione 1

“Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro.”

Walter Benjamin

Quanti sono gli scopi della fotografia?

Fotografia non è una disciplina monolitica. Esistono infiniti scopi per fotografare, ed è bene cominciare a capire le proprie intenzioni prima di iniziare ad avventurarsi in questo percorso.

Ricordiamoci anche che il valore di un’immagine varia al variare del contesto e della persona a cui l’immagine viene mostrata. Si parla di polivalenza semantica della fotografia.
(Es. La stessa foto viene interpretata diversamente dal pubblico se esposta stampata in un museo o caricata in formato digitale su un social network).

Chiediti perché scatti delle foto (e a chi le vuoi mostrare).
Chiediti da cosa dipendono i tuoi gusti.

La fotografia è uno strumento molto valido per cercare di conoscere noi stessi.

La macchina fotografica

Una scatola buia con un piccolo foro.
La scoperta della fotografia risale addirittura a millenni fa (Aristotele già sapeva!). Aveva notato che che la luce, passando attraverso un foro, disegna l’immagine della sua fonte (o della superficie che la riflette) sulla superficie opposta al foro. Ma solo più di recente, nel XIX secolo, si è riusciti a fissare l’immagine in maniera indelebile su una superficie fotosensibile (v. Niépce e Daguerre).

Un momento decisivo nella storia della fotografia è stata la diffusione del piccolo formato (chiamato “35mm”: le classiche pellicole) che ha permesso di ridurre le dimensioni delle macchine fotografiche e ha fortemente contribuito alla massificazione della fotografia a livello globale.

Oggi esistono tantissimi modelli di macchine fotografiche, ma non ce n’è uno adatto a tutti gli scopi.
Le macchine fotografiche moderne sono compatte, bridge, reflex e mirrorless. Ciascuna presenta vantaggi e svantaggi (relativi a dimensioni e peso, qualità dell’immagine, versatilità, intercambiabilità delle lenti, prezzo!, ecc.). E non dimentichiamoci degli smartphone, probabilmente le fotocamere in assoluto più diffuse al giorno d’oggi!

File digitali: Raw e JPG

JPG: È un formato compresso, quindi relativamente leggero. Il JPG è un’immagine finita, elaborata dal software della macchina. Può essere modificato successivamente al computer, ma con perdita di dati, quindi di qualità.

RAW: È un formato pesante. È un insieme di informazioni e non può essere usato come immagine senza post-produzione digitale. Potremmo essere paragonato al vecchio negativo (infatti viene anche chiamato ‘negativo ‘digitale’).

Qualità e direzione della luce

La qualità della luce può essere definita tra i due estremi di luce dura e luce morbida. La qualità della luce dipende principalmente dalla dimensione della fonte di luce. Cosa cambia?

  • Dura (diretta) – fonte di luce piccola: ombre nette, alto contrasto tra zone di massimo e minima luminosità. (Es. luce in una giornata limpida di sole nel pieno pomeriggio.)

  • Morbida (diffusa) – fonte di luce grande: ombre sfumate, basso contrasto tra zone di massima e di minima luminosità. (Es. luce in una giornata nuvolosa, o di nebbia.)

La direzione della luce, nel caso di illuminazione naturale (il sole), dipende soprattutto dal posizionamento del fotografo rispetto al soggetto.

Messa a fuoco automatica (AF-S con punto centrale)

Puntare la macchina mettendo al centro del mirino l’elemento da mettere a fuoco. Premere a metà il pulsante di scatto: la macchina cerca di mettere a fuoco alla distanza desiderata. Finché il pulsante di scatto viene tenuto premuto a metà il fuoco rimane fisso alla stessa distanza. Cambiare l’inquadratura e comporre come meglio si crede. Premere fino in fondo il pulsante di scatto.

Compiti per casa:

  • Scegli 3 immagini che ti colpiscono, di cui vorresti essere l’autore. Invia le foto all’indirizzo email: troppocieloedu@gmail.com (titolo: compiti Lezione 1)

  • Esercizio quotidiano: cerca di riconoscere la qualità della luce nelle fotografie che ti piacciono. Noti delle ricorrenze? La luce modifica il modo in cui vedi le cose? Certo che si! Come?