Lezione 1
“Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro.”
Walter Benjamin
Quanti sono gli scopi della fotografia?
Fotografia non è una disciplina monolitica. Esistono infiniti scopi per fotografare, ed è bene cominciare a capire le proprie intenzioni prima di iniziare ad avventurarsi in questo percorso.
Ricordiamoci anche che il senso (o valore, o efficacia) di un’immagine cambia al variare del contesto e del pubblico a cui l’immagine viene mostrata. Si parla di polivalenza semantica.
(Es. La stessa foto viene interpretata diversamente se viene stampata ed esposta in un museo o caricata in formato digitale su un social network).
Quindi chiediti:
perché scatti delle foto (e a chi le vuoi mostrare)?
da cosa dipendono i tuoi gusti?
Benefici: la fotografia è uno strumento molto valido per cercare di conoscere noi stessi.
La macchina fotografica
Una scatola buia con un piccolo foro.
La scoperta della fotografia risale addirittura a millenni fa (fin da Aristotele). Aveva notato che che la luce, passando attraverso un foro, disegna un’immagine sulla superficie opposta al foro. Ma solo più di recente, nel XIX secolo, si è riusciti a fissare l’immagine in maniera indelebile su una superficie fotosensibile (v. Niépce 1926 e Daguerre 1839).
Un momento decisivo nella storia della fotografia è stata la diffusione del piccolo formato (chiamato “35mm”: le classiche pellicole) che ha permesso di ridurre le dimensioni delle macchine fotografiche e ha fortemente contribuito al processo di massificazione della fotografia a livello globale ( dalla seconda metà ‘900).
Oggi esistono tantissimi modelli di macchine fotografiche, ma non ce n’è uno adatto a tutti gli scopi.
Le macchine fotografiche moderne più comuni sono compatte, bridge, reflex e mirrorless. Ciascuna presenta vantaggi e svantaggi (relativi a dimensioni e peso, qualità dell’immagine, versatilità, intercambiabilità delle lenti, prezzo, ecc.).
Non dimentichiamoci degli smartphone, probabilmente le fotocamere più diffuse al giorno d’oggi.
File digitali: Raw e JPG
JPG: È un formato compresso, quindi relativamente leggero. Il JPG è un’immagine finita, elaborata dal software della macchina. Può essere modificato successivamente al computer, ma con perdita di dati, quindi di qualità.
RAW: È un formato pesante. È un insieme di informazioni e non può essere usato come immagine senza post-produzione digitale. Potremmo essere paragonato al vecchio negativo (infatti viene anche chiamato ‘negativo ‘digitale’).
Qualità e direzione della luce
La qualità della luce può essere definita tra i due estremi di luce dura e luce morbida. La qualità della luce dipende principalmente dalla dimensione della fonte di luce. Cosa cambia?
Dura (diretta) – fonte di luce piccola: ombre nette, alto contrasto tra zone di massimo e minima luminosità. (Es. luce in una giornata limpida di sole nel pieno pomeriggio.)
Morbida (diffusa) – fonte di luce grande: ombre sfumate, basso contrasto tra zone di massima e di minima luminosità. (Es. luce in una giornata nuvolosa, o di nebbia.)
La direzione della luce, nel caso di illuminazione naturale (il sole), dipende soprattutto dal posizionamento del fotografo rispetto al soggetto.
Messa a fuoco automatica (AF-S con punto centrale)
Puntare la macchina mettendo al centro del mirino l’elemento da mettere a fuoco. Premere a metà il pulsante di scatto: la macchina cerca di mettere a fuoco alla distanza desiderata. Finché il pulsante di scatto viene tenuto premuto a metà il fuoco rimane fisso alla stessa distanza. Cambiare l’inquadratura e comporre come meglio si crede. Premere fino in fondo il pulsante di scatto.
Compiti per casa:
Scegli 3 immagini che ti colpiscono, di cui vorresti essere l’autore. Invia le foto il modulo:
Esercizio quotidiano: cerca di riconoscere la qualità della luce nelle fotografie che ti piacciono. Noti delle ricorrenze? La luce modifica il modo in cui vedi le cose? Certo che si! Come?