Settimana 1 | La scena vuota
Agosto porta silenzi. Luoghi deserti, progetti interrotti, assenze. È il mese delle serrande abbassate, delle case che si svuotano, delle abitudini interrotte.
Iniziamo la sfida da qui: da ciò che manca. Questa settimana esploriamo l’assenza.
Non per forza in modo tragico o malinconico. Eppure c’è un momento in cui ci accorgiamo che qualcosa non c’è: una presenza abituale sparita, una scena che sembra “vuota”. Questo è un invito a non aggiungere, ma a notare ciò che si è perso o allontanato. A raccontare attraverso il silenzio visivo.
👉 Cosa fare
Osserva con attenzione i luoghi che frequenti: la tua casa, il bar del quartiere, un campo, un angolo della città.
Cerca di individuare una scena in cui manca qualcosa: un oggetto, una persona, un’azione.
Fotografa quel momento, cercando di mantenere l’inquadratura più sobria e diretta possibile. Non devi spiegare cosa manca. Dovresti farlo intuire.
Può essere utile cominciare col pensare a ciò che resta, non a ciò che è scomparso.
🎯 Obiettivo
Allenare lo sguardo a cogliere l’assenza come elemento narrativo.
Trovare forza nella semplicità.
Far parlare il vuoto, come se fosse un personaggio chiave della storia.
Comprendere che anche una scena spoglia può contenere significato.
🧠 Consigli pratici
Lavora con pochi elementi: riduci l’inquadratura all’essenziale.
Non cercare la foto “bella”. Cerca quella che resta impressa.
Scatta in momenti diversi della giornata. Le cose possono cambiare drasticamente da un’ora all’altra.
🗂️ Cosa consegnare
Seleziona 3 immagini che raccontino la tua personale ricerca del vuoto.
Per ciascuna immagine, scrivi una nota breve: cos’è che manca? Che sensazione ti ha lasciato? Come hai scelto di raccontarlo?
🔍 Fonti d’ispirazione
Raymond Depardon
Le sue fotografie urbane sono spesso spoglie, ma piene di tensione. Come se qualcosa fosse appena successo, o stesse per accadere.
Masao Yamamoto
Piccole immagini, spesso vuote, dove l’assenza diventa poesia.
Robert Adams
Luce neutra, composizioni scarne, spazi vuoti. Ma una profondità silenziosa che lavora sul tempo.