Settimana 3

Il bianco
e il vuoto

C’è chi ha paura del bianco.
Nelle immagini il bianco può sembrare un buco, o un pugno nell’occhio. Ma a volte è anche un respiro, lo spazio che valorizza il soggetto.
È lo spazio non occupato, il margine, l’aria che permette alle cose di esistere con forza.

Questa settimana proviamo a dare valore al vuoto, visivamente e simbolicamente.
Lavoriamo con i toni chiari e gli spazi spogli.
Cerchiamo immagini in cui il vuoto non è mancanza, ma una scelta ben ponderata.

👉 Cosa fare

Osserva luoghi e scene dove lo spazio vuoto è predominante.
Cerca fondi bianchi, pareti chiare, tavoli spogli, superfici luminose, cieli uniformi.
Costruisci l’immagine intorno a quel vuoto.
Non devi riempirlo, ma valorizzarlo.

🎯 Obiettivo

Sperimentare la forza espressiva dello spazio bianco o neutro.
Lasciare che il vuoto “parli”.
Allenare lo sguardo alla delicatezza, alla pausa, alla sottrazione del rumore.

🧠 Consigli pratici

Prova a lavorare con la luce morbida: mattina presto (o sera), giornate nuvolose, spazi in ombra.

  • Riduci i contrasti forti, lavora in high key (immagini luminose e leggere, che tendono al bianco).

  • Non avere paura che la scena sembri “vuota”: rilassati e datti tempo.

🗂️ Cosa consegnare

Seleziona 3 immagini in cui il vuoto (bianco o neutro) ha un ruolo centrale.
Per ciascuna, spiega nella nota come hai usato il vuoto: ti ha aiutato a raccontare, a dare respiro, a suggerire qualcosa?


Carica le foto da qui:
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🔍 Fonti d’ispirazione

Rinko Kawauchi
Le sue immagini sembrano respirare. Il vuoto è parte del racconto, una pausa poetica.

Tadao Andō (architetto)
Il modo in cui usa la luce e il cemento è fotografia pura: spazio, forma, silenzio.

Andreas Gursky
Quello della fotografia più pagata al mondo: Rhein II, 1999.

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