“Camminare, fermarsi, aspettare, osservare, ascoltare: sono i tempi di una foto, tempi che permettono di raccogliere messaggi, di incontrare momenti. Segni del tempo che passano su un viso, uno sguardo, un atteggiamento: trasmettono la vita, lasciano una traccia.”
Carlo Bragagnolo ha iniziato a fotografare nel 1972, quando è partito per l’India in autostop. Da quell’esperienza il mondo delle immagini è diventato il suo mondo. Da quel momento si è abituato ad esprimersi con la macchina fotografica o la macchina da presa. Da freelance ha collaborato con le più importanti reti televisive, documentando l’uomo e la natura.
Una vita di avventure: un’anno e mezzo di viaggio via terra in Africa (attraverso deserto e savana) e l’attraversamento a piedi e piroga foresta del Borneo sono solo alcuni frammenti di una costellazione molto più vasta. Non ci dilungheremo troppo sul suo curriculum professionale, perché c’è molto più da raccontare sulle esperienze umane, gli incontri fatti e gli insegnamenti appresi lungo la strada. Un appuntamento da non perdere, per capire la fotografia, il mondo, e come entrambe le cose siano cambiante profondamente nel corso degli ultimi 50 anni.